Chiesa di “San Teodoro” (“St. Todor”) - Nessebar
La Chiesa di San Teodoro, conosciuta anche come San Todor, è una chiesa medievale nel centro storico di Nessebar. Fu costruita alla fine del XIII secolo e prese il nome dallo zar Todor Svetoslav, che annettè Nessebar allo stato bulgaro nel 1304, dopo essere stato sotto il dominio bizantino per quasi quarant’anni.
L’edificio è una piccola chiesa a navata unica, lunga 8,70 m e larga 4,15 m, con abside e nartece. Le facciate sono divise da archi ciechi in pietra lavorata e mattoni. Lo spazio sotto gli archi è riempito con mattoni a scacchi e blocchi di pietra e ornamenti a zigzag. Le pareti sud ed est sono in pietra con ricorsi regolari in legno che migliorano la risposta sismica della muratura.
Per la costruzione della chiesa sono state utilizzate pietre, mattoni neri e calcare bianco. Dell’aspetto originario della chiesa si conservano solo le facciate nord e ovest, che sono costruite con blocchi di pietra calcarea levigata e tre file di mattoni. Della decorazione interna della chiesa sono conservate le icone dell’iconostasi (risalenti al XII secolo), che sono ora esposte nella sala della mostra museale. La chiesa attualmente ospita una pinacoteca, aperta al pubblico.
Chiesa di San Giovanni Aliturgetos – Nesebar
La Chiesa di San Giovanni Aliturgetos si trova a Nesebar, in Bulgaria. La chiesa non era consacrata, da qui il nome – “aliturgetos” (aliturgico) che sta in per greco per “non consacrato”. La leggenda narra che uno dei suoi costruttori cadde e rimase ucciso. Il canone della chiesa non consentiva di utilizzare per il culto un luogo in cui un uomo era rimasto ucciso, ma secondo alcuni documenti vi si tenevano alcuni rituali. La chiesa, costruita nel XIV secolo, fu gravemente danneggiata durante il terremoto del 1913. Le sue rovine si trovano nella parte meridionale della città e mostrano che doveva essere una delle più belle chiese medievali di Nesebar e nonostante le sue condizioni mantiene una immagine iconica e romantica, impreziosito dello splendido panorama circostante data l’estrema vicinanza del mare. L’edificio è stato recentemente restaurato e poco sotto di esso si trova un piccolo teatro all’aperto utilizzato nei mesi estivi.
È una chiesa cruciforme a cupola con tre absidi d’altare e un nartece, è lunga 18,5 m e larga 10 m. La base della parte cruciforme della chiesa è pressoché quadrangolare, formata da quattro colonne. Ha una muratura mista in pietra bianca e mattoni disposti a filari regolari che si alternano e si erge su un basamento di blocchi di pietra scura; le pareti della facciata sono segmentate da nicchie cieche decorate con vari motivi geometrici di mattoni e cubetti di pietra. La chiesa ha due ingressi, da nord e da sud, cosa rara nell’architettura ecclesiastica.
San Giovanni Aliturgetos è uno degli edifici più iconici di tutta Nesebar, pur non avendo ad oggi una vera e propria funzione è sicuramente un forte punto di attrazione per i turisti. Per avere ancora maggior risalto sarebbe interessante proporre un progetto di restauro in stile contemporaneo che vada a ricostruire le parti mancanti dell’edificio, come la copertura ed alcune porzioni di parete, distrutti dal terremoto (come è stato fatto nella vicina chiesa di St. Paraskeva). In tale modo la chiesa potrebbe essere utilizzata anche come sala congressi, sala letture o qualsiasi altra funzione di cui la città abbia bisogno ed al contempo valorizzando uno dei suoi monumenti di maggior fascino. Inoltre il fatto che l’edificio, nonostante non sia mai stato consacrato, fosse comunque utilizzato dalla cittadinanza ricostruirebbe anche un certo valore sociale che è andato perso con il passare del tempo.
Chiesa di Santo Stefano (antica chiesa di Santa M. Vergine) – Nesebar
La Chiesa di Santo Stefano (in bulgaro: Свети Стефан, Sveti Stefan) è un’ex chiesa ortodossa a Nesebar, nella Bulgaria orientale, che ora svolge la funzione di museo. Fa parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO ed è uno dei 100 siti turistici nazionali nella Bulgaria. Inizialmente la chiesa era dedicata alla Vergine Maria e molto più tardi fu ribattezzata “S. Stefano”, per questa ragione i dipinti al suo interno sono legati alla vita della Madre di Dio. La data dell’iscrizione della chiesa al santo è segnata in un’iscrizione situata sopra la porta sud – 1599. L’edificio è costituito da una basilica a tre navate con dimensioni 12,1×9,5 m, e fungeva da cattedrale del centro metropolitano di Nesebar. La chiesa è costruita in blocchi di pietra e mattoni, durante la sua costruzione sono stati utilizzati molti elementi architettonici: cornici, capitelli, rilievi di antichi edifici cristiani precedentemente distrutti.
La chiesa ha subito diverse modifiche e ampliamenti ed è difficilmente databile con esattezza. La parte più antica è quella orientale e risale probabilmente all’XI secolo. Alcuni secoli dopo la chiesa fu ampliata con l’aggiunta di una nuova struttura, il muro occidentale fu demolito e fu costruito l’attuale nartece. La chiesa aveva il tetto in legno, che ad oggi è completamente ricostruito. Le facciate orientale e occidentale sono coronate da frontoni a forma di archi trilobati. La facciata orientale si compone di tre alte absidi, con quello centrale leggermente più alto dei laterali, decorati con placche in ceramica ornamentali, ed è uno dei primi esempi di questa tecnica decorativa utilizzata molto nei periodi successivi. Un tratto distintivo è ottenuto dalla muratura mista di pietra e mattoni disposta senza rispettare uno schema fisso. La parte aggiunta successivamente presenta invece una muratura in blocchi di pietra squadrata con ricorsi regolari in mattoni.
All’interno invece troviamo le tre navate divise da due coppie di colonne marmoree e piloni rettangolari collegati da archi a tutto sesto. Ad est si aprono tre absidi semicircolari, che terminano in corrispondenza del cornicione ad archi. Il tetto è a spiovente, con la navata centrale che si eleva sopra le laterali. Il maggior patrimonio della chiesa sono sicuramente i suoi affreschi: al suo interno sono rappresentate più di 1000 figure in 258 composizioni. Le scene dei miracoli di Cristo sono riportate in un’intera serie secondo le leggende evangeliche. Le peculiarità dello stile di rappresentazione consentono di distinguere la mano di tre differenti maestri. All’inizio del XVIII secolo, la scena del Giudizio Universale fu dipinta sulla parete est del portico. La chiesa conserva un’iconostasi in legno in stile originale della fine del XVI secolo e un trono e un pulpito in legno scolpiti della fine del XVIII secolo e decorati con intagli poco profondi con grandi motivi vegetali e ovali dipinti, eseguiti a doratura e policromatici. Le immagini degli apostoli, della Madre di Dio e di Giovanni Battista, dal palco centrale sono poste sotto archi in rilievo.
Grazie al suo buon stato di conservazione, all’iconostasi e soprattutto ai suoi affreschi altamente artistici, la chiesa di Santo Stefano è uno dei monumenti più significativi del patrimonio culturale bulgaro. Per valorizzare ulteriormente la chiesa avrebbe bisogno di acquisite una maggiore visibilità anche fuori dai confini nazionali, attuando progetti di collaborazione internazionale e formando un sistema con tutte le altre bellezze artistiche e naturali della città di Nesebar può attirare a sé visitatori da ogni parte del mondo.
Chiesa di San Giovanni Battista - Nessebar
La Chiesa Ortodossa “S. Giovanni Battista” fa parte della Riserva Architettonica e Storica di Nessebar. La riserva è un’area protetta che si trova nel centro storico e corrisponde alla penisola dove sorge la cittá, lunga circa 850 metri e larga 350. Il centro storico è stato dichiarato riserva architettonica e storica di importanza nazionale con decreto №243 del Consiglio dei ministri nel 1956.
Nessebar è una delle città più antiche d’Europa, fondata 3200 anni fa. Nell’antichità la città era chiamata Mesambria, nel Medioevo Mesemvria e più tardi – Nessebar. La straordinaria storia della città è testimoniata dai numerosi reperti archeologici rinvenuti nelle chiese, come quella di “S. Giovanni Battista”.
Importanti sono gli scavi svolti nel 2011-2013, che erano per scopi di salvataggio e fanno parte del progetto “Faith in Nessebar”, che mira alla conservazione e al restauro di alcune delle chiese medievali del centro storico. L’idea principale è stata quella di unire le chiese in un itinerario turistico culturale, chiamato “Sentiero dello Spirito”. A causa della forte influenza di fattori esterni, “St. Giovanni Battista” stava subendo un forte processo di degrado. In questa linea di pensiero, il progetto “Faith in Nessebar” è stato molto utile per restaurare la chiesa. Fin dall’inizio dei lavori, quando sono state aperte le fondamenta, sono state trovate 8 tombe, l’ultima delle quali è del XIX secolo.
La chiesa stessa è attualmente una delle meglio conservate della città e fa parte dei 100 siti turistici nazionali. Fu costruito nel X-XI secolo e la sua tipologia è a cupola incrociata. È a tre navate con quattro pilastri in muratura, che sorreggono l’intera cupola, ed ha una pianta rettangolare di 12 x 10 m.
La chiesa è un tipico esempio del passaggio dalla basilica accorciata alla chiesa con cupola a croce. Al di sopra del centro – su un cerchio inscritto, si eleva un tamburo cilindrico, terminante con una cupola emisferica. Termina ad est con tre absidi semicircolari ed è priva di nartece. Le facciate occidentale, settentrionale e meridionale sono caratterizzate da un alto arco cieco e la chiesa è intonacata e ricca di affreschi.
Tra gli affreschi conservati troviamo il ritratto del fondatore (XIV secolo), situato sulla parete sud, nonché una scena con l’immagine di S. Marina (XVII secolo), situata sulla colonna sud-ovest.
Museo Archeologico - Nessebar
Il museo archeologico di Nessebar è stato inaugurato nel 1956 presso la Chiesa di San Giovanni Battista e, nel 1994, fu trasferito nell’attuale sede progettata appositamente dall’architetto Hristo Koev. La struttura si articola in due piani attraverso i quali è possibile scoprire l’intera storia della città; dalle sue origini Trace fino al XVII secolo sotto l’impero Ottomano. Questa città infatti si è trovata più volte nel corso della sua storia vicino al confine di un impero, e questa è la ragione per cui Nesebăr ha una ricchissima storia.
L’abbondanza di testimonianze ha spinto l’UNESCO ad includere la città nel 1983 nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità. Una piccola perla sul Mar Nero – Museo Archeologico di Nessebar: Il primo piano, organizzato in tre diverse sale, ospita manufatti che ripercorrono le antiche origini della città.
In origine Nesebăr era un insediamento dei Traci conosciuto col nome di Messambria e prima ancora Menebria, fondato nel II millennio a.C.
Nella prima sala, chiamata Messamrbia e i Traci, è possibile vedere un gran numero di ancoraggi in pietra (XII secolo a.C.) e ceramiche nero-grigie con decorazioni incise e a rilievo (IX-VI secolo a.C.), che costituiscono un’importante testimonianza lasciata dagli antichi Traci.
La seconda sala, Messamrbia la Polis pontica, ospita reperti di varia natura testimonianti la vita dell’isola: Gli scultori messambriani hanno lasciato numerose opere di arti plastiche sepolcrali e religiose. Ci sono scene di vita di Messambriani raffigurati sulle lapidi e sulle tavolette votive di marmo che dimostrano la vita amministrativa durante il II secolo a.C.
Dai reperti scultorei è inoltre deducibile che Messambriani decoravano le loro case con statuette di argilla cotta al forno, le cosiddette terracotte: idoli, donne intelligenti, ragazze graziose.
Nelle tombe messambriane sono stati trovati regali funerari tra cui gioielli d’oro finemente realizzati, come orecchini, anelli, collane, ecc., parte dei quali sono stati realizzati nelle gioiellerie locali. Inoltre, in quanto polis indipendente, Messambria coniò monete in oro argento e bronzo, già nel V secolo a.C.
Dopo la divisione dell’Impero Romano nel 395, Messambria rimase nella sua parte orientale. La città acquisì sempre più importanza come centro strategico, economico e culturale in stretto collegamento con la capitale bizantina Costantinopoli. Furono costruite massicce difese e vaste basiliche cristiane.
La terza sala, Messambria entro i limiti di Roma, Bisanzio e la Bulgaria, ospita la collezione di anfore e vasi smaltati in argilla bianca, prova dei collegamenti commerciali continui tra Nessebar e Costantinopoli e altri centri commerciali tra il IX e XII secolo. Questi reperti hanno la funzione di testimoniare il benessere e l’avanzata culturale della Nessebar medievale.
Le arti e l’artigianato fiorirono; scultori, pittori di icone e ceramisti lavorarono nella città e nei suoi dintorni. Dal XIII secolo Nessebar divenne un centro di arte cristiana ortodossa. Al piano inferiore è possibile ammirare le opere della scuola di Nessebar: 250 sono le icone sopravvissute create da pittori locali per decorare le chiese della città.
Tra queste gli esempi più antichi di questa scuola sono le icone “S. Nicola” e “La Santa Vergine-padrona della vita” risalenti al XIII secolo.
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